Colli Maceratesi

Guido Piovene, nel suo tuttora molto citato “Viaggio in Italia” dichiara che le Marche più autentiche sono quelle comprese tra lo Jesino e il Fermano: una zona che comprende tutti i bei colli maceratesi che hanno dato il nome a questo vino. Nella zona i vigneti sono notevolmente compositi; tanto è vero che esistono molti vini: alcuni di questi sono stati giudicati con accenti elogiativi da esperti. C’è chi, ad esempio, si riferisce al Grechetto di Montefano parlandone come un “impensabile Picolit delle Marche”. Il “Colli Maceratesi”non nasce da una frattura col passato; al contrario, si può dire che questo vino abbia vissuto vite precedenti e sia il risultato di un lungo ed ininterrotto processo di trasformazione e trasmigrazione. La modifica al disciplinare con l’aumento percentuale del Maceratino va in questa direzione. Meno conosciuto rispetto a “parenti” più noti, può dare grandi risultati non avendo alcunchè da invidiare a questi sul piano della finezza. Il comprensorio collinare maceratese, al di sotto di 450 metri di altitudine, esclusi fondovalle e zone di pianura, ospita sulle prode più vocate, al riparo dai venti del sud e dai ritorni di gelo primaverili del quadrante Nord, gli impianti viticoli del vino “Colli Maceratesi”. Rientrano nella denominazione alcuni vigneti nel territorio del comune di Loreto. 

Vitigni
Le uve che concorrono alla produzione di questo vino sono: Maceratino (almeno l’ 80%), Trebbiano Toscano, Verdicchio, Malvasia Toscana e Chardonnay, da soli o congiuntamente, sino ad un massimo del 20%.

Età ottimale
E’ un vino da bere giovane, possibilmente entro il primo anno di vita. Alcune selezioni clonali e certi ambienti più favorevoli, consentono la produzione di un vino con caratteristihe di maggiore serbevolezza.

Calice e servizio
Un calice incolore, sottile, a fiore di tulipano classico, su stelo lunghissimo, consente di apprezzare al meglio, ad una temperatura tra 6° e 9° C, le tenui emanazioni odorigene, la delicata e fresca struttura del vino.

Caratteri organolettici
Aspetto: Il colore giallo paglierino tenue, a volte sfumato di verde, testimonia vivace giovinezza.
Profumo: Fresco, di frutta non ancora matura, a volte con sottile tendenza floreale.
Gusto: Secco, fresco, delicata presenza di alcoli, equilibrato, con buona persistenza gustativa delicatamente fresco – amara.
Grad. Alcolica: Complessiva minima 11°C.
Acidità totale: 5,5 per mille.
Estratto secco: minimo 16 per mille.

Abbinamento con cibi
Un vino pallido, da bere giovane, fresco e vivace, delicato nei profumi e nella continuità gustativa, abbastanza morbido, si offre a 10° C in ogni momento di qualsiasi stagione. In piccole quantità ristora e soddisfa. L’equilibrio tra temperatura, acidità, alcoli, tendenza amara, e componenti odorigene, lungi da qualsiasi pesantezza, esercita distensione, dispone favorevolmente alla socialità, stimola appetenza. Si propone per esaltare il gusto di molluschi bivalvi a tendenza dolce e delicatamente grassi (vongole di varietà diverse, arselle, ostrica “aedulis Adriatica”ecc) o piccoli molluschi cefalopodi (seppioline, calamaretti) a carni bianche di animali a bassa corte in elaborazioni culinarie e cotture delicatissime.

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