A Montecosaro, in una cappella-santuario nella chiesa di S. Agostino, in un apposito altare è posta la Croce Santa, reliquia molto venerata in tempi passati, tanto da richiamare innumerevoli folle.
Questa insigne opera, in argento dorato e cesellato, di stile gotico, risalirebbe al XV secolo. Si ha ragione di presumere che la suddetta, abbia subìto in varie epoche rimaneggiamenti nelle parti terminali dei bracci con incastonate reliquie dei Santi. Inoltre è stata arricchita con tre corone d’argento, quattro campanelli dello stesso metallo, smalti policromi raffiguranti gli emblemi dei quattro evangelisti e, nella parte superiore a sbalzo, con l’impronta del sigillo comunale raffigurante lo stemma di Montecosaro. Un’altra aggiunta è rappresentata da un pregevole e massiccio piedistallo.
La Croce misura, da un’estremità all’altra dei suoi bracci orizzontali trilobati cm. 33 e cm. 34 da un’estremità e l’altra di quelli verticali, pure trilobati.
Questi rimaneggiamenti trovano conferma in parte nella deliberazione consiliare della comunità di Montecosaro del 10/10/1527, con la quale veniva concesso, su richiesta del Priore di S. Martino, un contributo in fiorini pro facenda Sancta Cruce de argenti et circa reliquas sacras in illa Cruce ponendas et mittendas.
Idealmente spogliato di tutto quanto è stato aggiunto nel tempo, il reliquario apparirebbe come originariamente potrebbe essere stato creato: una semplice croce greca in lamine d’argento cesellate con tratti di bulino. Ciò farebbe apparire il reliquario più una lavorazione barbarica, se non addirittura bizantina.
Ricorre persino l’ipotesi di un donativo da parte dell’Ordine dei Cavalieri Templari, proprietari in Montecosaro di numerose terre nelle località di Cavallino (dei Cavalieri) e dell’Asola. Inoltre si attribuisce ai medesimi la mansione di pertinenza dello stesso Ordine, l’abitazione-fortezza di Porta S. Lorenzo per la spiccata struttura militare del complesso e per la sua forma a spina, simbolo esoterico basilare dei Templari. Per questi fatti, si è spinti a credere che il sacro oggetto si riallacci alla storia del paese stesso.
Il Culto della Croce Santa era celebrato in forma solenne il 3 maggio, In Festo inventionis Sanctae Crucis; a Montecosaro diventa la festa della Comunità per antonomasia e la Santa Croce assurge a vero e proprio simbolo perché domina lo stemma di Montecosaro con tutta la nobiltà, preziosità ed incorruttibilità dell’oro: Aurea in campo rosso, su cinque monti verdi, affiancata da due iris bianchi.
Tratto da “A Montecosaro della Marca nell’anno 1568” di Aldo Bassi