Attualmente nella fila dell’A.S.D. Montecosaro Calcio, Luigi Giandomenico, è uno dei calciatori più conosciuti della nostra zona. Per il fatto che abbia alle spalle una carriera spesa quasi completamente tra i professionisti, con tanto di esordio in Serie A con il Perugia di Serse Cosmi. Giovanili Juventus, Venezia, Arezzo, Reggiana, Modena, Brescello, Perugia, Ancona, Monza, Cisco Roma, Sangiustese, Renato Curi Angolana, Samb, Elpidiense Cascinare, Maceratese nel suo illustre passato; una serie innumerevoli di campionati tra serie A, C1 e C2 prima di scendere nei dilettanti in Eccellenza e serie D. Quest’anno, per Luigi, il ritorno a casa in quel di Montecosaro dove, all’età di sette anni, iniziò a tirare i primi calci ad un pallone.
“Ho iniziato a giocare a calcio con il Montecosaro, squadra della mia città, a cui ho sempre promesso che un giorno, al termine della carriera, sarei tornato. Poi il passaggio ai Giovanissimi della Fermana dove, l’allora osservatore Claudio Cicchi, mi propose di sostenere un provino a Torino con la Juventus. Con i bianconeri sono rimasto sei stagioni, prima di dare il via al mio girovagare per i campi di mezz’Italia. Sicuramente, tra tutte le esperienze vissute, quella con la Reggiana è rimasta indimenticata. La città mi amava, mi sono trovato benissimo e porterò nel mio cuore per sempre quelle stagioni vissute a Reggio Emilia. Solo l’esordio in serie A con il Perugia, l’undici gennaio 2004 contro la Roma di Fabio Capello (risultato finale uno a zero per i giallorossi con rete di Mancini ndr), ha superato l’emozione di quegli anni con la Reggiana. Ricordo benissimo l’escalation che mi portò ad esordire nella massima serie. Ero al Venezia con Novellino l’anno della straordinaria salvezza nel girone di ritorno con un grande Recoba e il mister mi consigliò di andare a fare esperienza ad Arezzo, allora guidato da Serse Cosmi.
Qualche anno dopo, lo stesso Cosmi, mi vide in un Arezzo-Reggiana e mi disse:”Preparati, tra un mese verrai con me”. Ero in albergo, di gennaio e mi chiamò il procuratore dicendomi sibillino: ”Prepara le valigie”. Lì per lì, sorpreso, gli risposi che stavo benissimo con la Reggiana e non avrei voluto cambiare maglia. Ma il procuratore incalzò: ”Neanche per la serie A andresti via?” e a quel punto, felicissimo, approdai nel Perugia di mister Cosmi. Esordii subito contro la Roma, trovandomi spesso nella zona di campo coperta da Damiano Tommasi. Giocai una discreta partita e seguirono le altre presenze con Parma, Milan, Ancona e Reggina. Sembrava il via ad una carriera brillante in serie A, ma un brutto problema alla schiena mi fece perdere un anno di attività e la speranza di continuare in massima serie. Il rammarico è certamente grande, tutt’oggi penso che, con un po’ più di fortuna, avrei potuto continuare tranquillamente nella massima serie. Ma ogni qualvolta ero sul punto di spiccare il volo, problemi fisici mi hanno impedito la completa affermazione. Ricordo il giorno in cui Ancelotti, dopo la gara di San Siro, fece i complimenti al presidente della Reggiana Foglia (ancora proprietaria del mio cartellino) per come stavo crescendo. Ripeto, grande rammarico ma anche grande soddisfazione per aver calcato il palcoscenico della serie A e aver indossato la maglia delle varie Nazionali giovanili dall’Under 15 all’Under 18. In azzurro ricordo di aver vissuto due Europei e di aver condiviso l’esperienza con calciatori del calibro di Pirlo, Miccoli, Ventola, Gattuso e Mutarelli. Ricordi che, indubbiamente, porterò con me per tutta la vita”.
Dopo una vita passata tra i campi professionistici, negli ultimi anni Giandomenico è sceso nei Dilettanti e ha vestito le maglie di squadre come Samb, Elpidiense e Maceratese, prima appunto dell’odierno Montecosaro.
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