Le persone sopra i 50 anni ricorderanno sicuramente il modo di scaldare il letto prima di coricarsi durante i freddi e umidi inverni che si vivevano senza i termosifoni nelle stanze, senza termoventilatori o condizionatori ad inverter, senza riscaldamenti installati nel pavimento o qualsiasi altro tipo di diavoleria riscaldante dei nostri tempi moderni. Nelle maggior parte delle case c’erano al massimo una stufa a legna o un camino ed erano di solito posizionate in cucina per cui, nelle altre stanze, gelo assoluto! Dopo aver cenato, i nostri nonni, ma anche i nostri genitori, prendevano il loro scaldaletto e lo ponevano tra materasso e lenzuola; poi riempivano un contenitore di brace e cenere prelevata dal camino o dalla stufa e lo mettevano all’interno dello scaldaletto ..…… et voilà, Il loro riscaldamento “centralizzato” era bell’e pronto!
Lo scaldaletto si componeva di due parti, una in legno costituito da due semiarchi uniti agli estremi da due stecche orizzontali nella parte finale e distanziati verticalmente nella parte centrale da alcuni regoli laterali. Il tutto aveva una forma di barchetta dove al centro, su un ripiano metallico posto al centro dello scaldaletto, veniva posto il contenitore con la brace ricoperta di cenere: la struttura in legno era il prete, il contenitore della brace era la monaca.
Posto qualche ora prima di andare a dormire sotto le coperte tra le lenzuola nella parte dove normalmente uno si coricava, il benessere dato da questo oggetto, da togliere o da spostare nel momento in cui andavamo a dormire, era incredibile: la cenere e le braci asciugavano e toglievano dal letto tutta l’umidità, riscaldando la zona tra le lenzuola in maniera uniforme e prolungata.
I riferimenti religiosi per questo tipo di scaldaletto sono alquanto strani ma secondo alcuni studiosi hanno origine da segmenti, in chiave ironica, di vita paesana dove non mancavano certi riferimenti “boccacceschi” legati al periodo di transumanza in montagna e nella mietitura al piano, quando gli uomini dovevano allontanarsi dalle loro famiglie e allora “chiacchiere” e “verità” s’intrecciavano per dar vita a quello che, più o meno, succede oggi su Facebook o su altri social network…… i tempi e i modi di scaldarsi cambiano, certe abitudini un po’meno!
Quanti bei ricordi , quando la mamma metteva il prete nel letto. Era un piacere entrare nel letto caldo caldo.
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