Antiche campane

Pochi sanno che a Montecosaro ci sono due vecchissime campane, fortunatamente scampate alla requisizione bellica ordinata nel maggio 1942. La più antica è quella dell’Annunziata, fusa a coronamento dei profondi lavori di ristrutturazione della chiesa, culminata con il mirabile ciclo di affreschi del 1447 nel catino absidale; sulla datazione s’innesta una piccola storia che merita di essere raccontata parlandoci di due sacerdoti vulcanici che non si fermavano di fronte alle difficoltà, don Enrico Venturini e don Mauro Natali.

Annunziata2000Nel dopoguerra probabilmente l’ancoraggio del batacchio dava qualche problema per cui si ricorse a metodi sbrigativi ma efficaci; con l’aiuto di un buon fabbro il buon parroco perforò diametralmente la campana inserendovi un’asta di sostegno poi fissata con dadi di serraggio, come si vede nelle foto del 2000. Ci si accorse troppo tardi che così facendo si andavano ad intaccare due lettere della data, peggiorando poi la situazione con due dadi che lasciavano intravedere solo qualche brandello della prima. Purtroppo la scritta non era stata letta ancora con la necessaria precisione per cui si è cercato di ricostruirla sfruttando al meglio i piccoli brandelli a disposizione: si giunse così al 1425 scritto nei libri prima del 2008.

Durante i vasti restauri del 2002 di tutto il complesso, la campana è stata smontata e liberata dal rudimentale sistema di fissaggio del battaglio, dadi compresi, per cui sono ricomparse, almeno in parte, le lettere danneggiate, che ho potuto controllare e toccare con mano arrivando alla data del 1449: la campana risulta un po’ più giovane ma ci tramanda pur sempre il più antico stemma comunale. Nello stesso anno si è provveduto alla elettrificazione con un sistema a corda, poco invasivo, come ben spiegato nel seguente filmato https://www.youtube.com/watch?v=bhasZ4YF8SE, che permette anche di ascoltare la voce melodiosa della nostra campana.

Campana1586A Montecosaro ce n’è un’altra piuttosto vecchia, non è molto grande ma è stata fusa nel 1586 e, dopo un silenzio durato decenni, da un po’ d’anni ha ripreso a suonare grazie all’iniziativa del parroco don Bernardo Scendoni, ed il sostegno di molti Montecosaresi, in particolare degli abitanti del Crocifisso. Conoscere i nostri piccoli tesori aiuta a conservarli meglio.

Carlo Castignani