Le Marche e la cultura

Lo scrittore Guido Piovene ha giudicato quello marchigiano il più tipico dei paesaggi italiani definendolo “terra filtrata, civile, la più classica anzi delle nostre terre“. In un tale scenario si incontrano eccellenze artistiche estremamente varie, espressione di un pluralismo culturale sedimentato da secoli, rintracciabile nel frazionato sviluppo storico della regione. Risulta dunque arbitrario delineare la storia e l’arte delle Marche in movimenti ed episodi lineari; è vero, altresì, che l’essere una regione somma più sintesi di esperienze e sedimentazioni di varia natura, provenienza e influenza, contribuisce a fare delle Marche una delle regioni d’Italia più ricche di beni culturali.

Le Marche sono un museo diffuso, una rete di città d’arte e borghi storici incastonati in un mare di colline coltivate, che si affacciano su vallate che vanno dal mare, all’Appennino, dove sono conservati teatri, strade romane, capolavori di artisti di livello mondiale.

Infatti le Marche si caratterizzano per una singolare ricchezza di artisti e studiosi celebri a livello internazionale: Raffaello Sanzio (1483-1520), il genio urbinate che fu uno tra i maggiori interpreti della pittura del Rinascimento; Gioachino Rossini (1792-1868), uno dei più grandi compositori operisti della storia della musica; Giacomo Leopardi (1798-1837), tra i maggiori poeti dell’Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale; Maria Montessori (1870-1952), nota per il suo rivoluzionario metodo didattico, applicato in migliaia di scuole in tutto il mondo; Gentile da Fabriano (1370-1427), pittore tra i più rappresentativi del Gotico internazionale; Ciriaco d’Ancona (1391-1452), padre dell’Archeologia; Donato Bramante (1444-1514), architetto e pittore, tra i principali artisti del Rinascimento; Padre Matteo Ricci (1552-1610), tra i più grandi divulgatori della cultura occidentale in Cina e studioso della civiltà orientale; infine i due celebri compositori Giovanni Battista Pergolesi (1710-1736) e Gaspare Spontini (1774-1851).

La nostra è una regione dove la cultura è a monte della catena del valore perché, essendo millenaria, è stata interiorizzata nel modus operandi, nello stile di vita, nei prodotti finali del tessuto economico regionale.

Le Marche sono una regione millenaria e nel contempo di grande modernità e innovazione; una regione aperta al cambiamento, ma legata ai propri valori e tradizioni  da cui continua a trarre nuove ispirazioni; una regione dove la qualità della vita e dell’ambiente la rendono la terra in Italia dove si vive più a lungo; una regione dove la connessione storica tra cultura e civiltà del fare, arte e ingegno, creatività e artigianato, hanno fatto del Made in Marche un sistema riconoscibile a livello mondiale.