Chiesa di S. Agostino

🟡 La chiesa, in origine dedicata a S. Martino, venne edificata verso la metĂ  del ‘200, nella parte sommitale del colle su cui sorge il paese. Ospitò personaggi di grande fede come S. Nicola da Tolentino che qui soggiornò per circa un anno. Durante la sua lunga esistenza, ha subito due radicali opere di trasformazione che hanno completamente cancellato l’antica struttura medievale. La prima risale alla seconda metĂ  del ‘500, mentre la piĂą recente che gli ha dato le forme attuali, venne intrapresa nel Settecento.

Una struttura semplice ed austera, di cui colpisce il compatto fronte laterizio che domina Piazza Trieste. Questo lato del tempio è abbracciato per intero da un ampio terrazzo con balaustra e scalinata laterale, bianco manufatto realizzato nel 1927 dal costruttore civitanovese Fioretti. A ridosso della zona absidale sorge il maestoso campanile che, dal nucleo più elevato del borgo, s’affaccia sul paesaggio sottostante. L’interno, completamente restaurato nel 2003 e nel 2018, può oggi far mostra del suo pomposo apparato decorativo.

La chiesa di S. Agostino è per tradizione la dimora del reliquiario della Croce Santa, veneratissimo esempio d’arte bizantina. Dorato e cesellato, è composto da un’anima lignea rivestita di lamine d’argento. La sua superficie è ulteriormente arricchita da piccole lastre smaltate e da tre coroncine. Le reliquie sono poste in più sedi, scavate nel terminale dei bracci e nel punto d’incrocio di questi ultimi.

Lungo la parete di sinistra è collocato un organo realizzato dal celeberrimo Gaetano Callido, sembra entro il 1792. L’attribuzione al maestro veneziano può essere confermata dalla presenza delle sigle G e C, incise assieme ai toponimi Montecosaro e MC. La cassa lignea presenta timpano e paraste laterali inserite in uno scenario di gusto neo-classico.

L’interno ospita anche svariate opere pittoriche di grande pregio che attualmente sono oggetto di uno studio approfondito e di un accurato restauro.

Sotto di essa sono sepolti gran parte dei montecosaresi appartenenti alle famiglie piĂą umili. Ma non mancano anche quelle appartenenti a famiglie piĂą in vista e illustri del paese, ne sono testimonianza le diverse lapidi presenti.

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