Colli Pesaresi

La denominazione del sangiovese dei Colli Pesaresi è stata sostituita, nel 1995, da “Colli Pesaresi”. Un vino che ha cambiato nome, aggiornandosi e scindendosi in due vini diversi: il “Colli Pesaresi” rosso, erede diretto del Sangiovese, e il “Colli Pesaresi” bianco, un vino che rimane nel solco di una tradizione antica.
Ha un’anima infatti nota e conosciuta da tempo, con il nome di Albanella, una base che prende poi origine dal Trebbiano Toscano, padre di tanti famosi vini, il “Colli Pesaresi” Focara Rosso ed il “Colli Pesaresi” Roncaglia bianco. A questi si aggiunge il “Colli Pesaresi” novello. Il “Colli Pesaresi” rosso viene prodotto nel territorio più settentrionale della regione esclusa la fascia appenninica e il Montefeltro. Si tratta di una zona abbastanza ampia che va da Gabicce ad Urbino (parte) per discendere a Mombaroccio e Pesaro (parte), escluso il fondovalle del fiume Foglia. Territori ricchi di storia, tradizioni e di memorie dal passato legate a vicende di casate famose: dagli Sforza ai Malatesta, ai Della Rovere.

Vitigni
Per il vino “Colli Pesaresi” rosso il contributo dei singoli vitigni è il seguente: Sangiovese (minimo 85%), gli altri vitigni raccomandati o autorizzati possono concorrere fino ad un massimo del 15%. Per il vino “Colli Pesaresi” bianco possono concorrere il Trebbiano Toscano, localmente chiamato Albanella, per un minimo dell’ 85%, gli altri vitigni raccomandati o autorizzati possono concorrere fino ad un massimo del 15%. Sono previste inoltre le seguenti due sottozone di produzione: “Colli Pesaresi” Focara rosso e “Colli Pesaresi” Roncaglia bianco, oltre alla dizione “Colli Pesaresi” Novello.

Età ottimale
Il “rosso” è pronto e tende alla maturazione entro il primo anno di vita. Zone particolarmente vocate e vendemmie favorevoli consentono la produzione di vini più strutturati che bene reggono tempi di maturazione più ampi (2-3 anni). Il “bianco” va bevuto giovane.

Calice e servizio
Sia il “Rosso” che il “Bianco”necessitano di un calice di media ampiezza, rastremato al bordo per convogliare i profumi primari ad una temperatura tra i 14° e i 16° C. Intorno al terzo anno di di maturazione, per il “rosso” è richiesto un calice sferoidale affinchè raccolga e concentri le sottili emanazioni eteree. Va offerto a 18° e più a seconda del piatto e della stagione.

Caratteri organolettici
“Colli Pesaresi” Rosso:
Aspetto: Rosso granato non troppo carico con lievi riflessi tendenti al violaceo.
Profumo: Delicato, caratteristico.Gusto: Asciutto, armonico, con un fondo leggermente amarognolo.
Grad. Alcolica: Totale minima 11,5°C. Acidità totale: minima 5 per mille.
Estratto secco: netto minimo 18 per mille.
“Colli Pesaresi” Bianco:
Aspetto: Giallo paglierino. Profumo: Gradevole, delicatamente profumato.
Gusto: Asciutto, sapido, armonico.
Grad. Alcolica: Totale minima 11,5°C. Acidità totale: minima 5 per mille.
Estratto secco: netto minimo 16 per mille.

Abbinamento con cibi
Il profumo, la vivace sapidità e la detergenza del “Rosso”, quando è giovane, consigliano abbinamenti a primi piatti con salse ricche di componenti e secondi piatti a base di carni di animali a bassa corte. Qui la tavola offre gustosissime e preziose preparazioni al tartufo bianco di Acqualagna e Sant’Angelo in Vado e connubi esaltanti con questo vino. E’ il vino che può esaltare l’incontro con il gusto particolare e unico del “Formaggio di fossa” appena dissepolto dal tufo e dalla paglia, umido e fragrante, il giorno di Santa Caterina (fine novembre) a Talamello. Il “Bianco” offre gustosi abbinamenti con pesce, con carni bianche. Può essere usato fresco, anche come aperitivo.

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